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ARTILLERIE REGIMENT 4.

Tecnici e specialisti, questi erano gli artiglieri dell’Impero, i quali la nostra associazione ripropone con il gruppo storico rievocante il "Kaiserlich-Königliche Artillerie-Regiment Nr. 4" (Imperialregio Reggimento di Artiglieria Nr. 4), con un cannone campale da 12 libbre viennesi a sistema “Lichtenstein” d'epoca napoleonica, e con un pezzo da 12 libbre a canna corta Modello 1858 d'età rinascimentale.

Storicamente, l’artiglieria rappresentava l’arma “borghese” per eccellenza; mentre i fanti da un lato provenivano dai ceti poveri, gli artiglieri d’altra parte erano persone in grado di leggere, scrivere, fare di conto e affrontare un percorso di studi di grande difficoltà. Se la potenziale recluta soddisfaceva i requisiti (non comuni per l’epoca) veniva inviata a studiare presso le accademie del corpo.

La formazione ottenuta nel corso dei durissimi corsi di addestramento consentiva agli artiglieri di maneggiare le armi pesanti con estrema precisione e abilità, arrivando a costituire una parte fondante delle tattiche dell’esercito imperiale.

Nel contesto della rievocazione, l’artiglieria è percepita come fumo e rumore, ma chiaramente dietro c’è molto di più. Il gruppo storico K.K. AR Nr. 4 si propone infatti di dare una visione a 360° di quest’arma. Lo studio dei regolamenti d’epoca e la perizia nella ricostruzione storica delle uniformi e della strumentazione sono alla base dell’idea Acrimperi di rievocare la storia e fare cultura, idea che si sostanzia pienamente in questo progetto.

L’accuratezza storica non si limita a soli questi aspetti: nell’ impiego sul campo, durante eventi, addestramenti e dimostrazioni, il K.K. AR Nr.4 si impegna a riproporre la dottrina dell’artiglieria favorita dai comandi austriaci. Cercando di rompere infatti lo stereotipo storicamente errato (e spesso favorito anche dalla cinematografia) dell’artiglieria “statica” e tenuta lontano dalla linea di fuoco, il nostro gruppo storico ripropone la corretta tattica d’impiego dell’esercito imperiale, la quale favoriva un approccio aggressivo basato sull’impiego offensivo di cannoni relativamente leggeri e adatti a essere rapidamente mossi per dare supporto alle colonne di fanteria.

L’unità, fondata nel 1802 (con il nome onorifico di “von Unterberger” a partire dal 1804) fu tra le più tenaci e combattive dell’Esercito Imperiale. Nel corso della sua lunga storia il reggimento si distinse in più occasioni e partecipò a innumerevoli battaglie dalle guerre napoleoniche al risorgimento.

Nel 1805, il K.K. AR Nr. 4 ottiene il suo battesimo del fuoco a Caldiero in quanto parte dell’armata dell’Arciduca Carlo e si distingue nel corso della campagna non venendo coinvolto nelle gravi sconfitte di Ulm e Austerlitz. Con la guerra della Quinta Coalizione, nel 1809, il K.K. AR Nr. 4 viene coinvolto in tutti gli scontri maggiori della campagna partecipando alle battaglie di Landshut, Schierling, Eckmuhl, Aspern e Wagram.

Nel 1813, con la ripresa delle ostilità contro la Francia, le batterie del K.K. AR Nr. 4 vengono inviate per la maggior parte nell’Armata di Boemia sotto il comando di Schwarzenberg, con una porzione inferiore sottoposta invece a Bellagarde in Italia. Pure durante queste campagne, in ambedue i teatri, il K.K. AR Nr. 4 partecipa ampiamente agli scontri, venendo impiegato a Lipsia e nel corso della battaglia del Mincio. Per tutto il 1814, partecipa poi alla sconfitta di Napoleone e nel 1815 due delle sue batterie vengono assegnate all’Armata d’Italia di Frimont prendendo parte alla Guerra Austro-Napoletana.

Nel periodo di pace a seguito delle Guerre Napoleoniche, il K.K. AR Nr. 4 (in questo periodo noto con il nome di “Freiherr von Simm”) rimane per diverso tempo di stanza in Italia e, allo scoppio nel 1848 della Prima guerra d’Indipendenza, Tredici delle sue batterie si trovano nel Lombardo Veneto e vengono largamente impiegate da Radetzky a partire dalle Cinque Giornate di Milano. Il reggimento viene successivamente impiegato a Castelnuovo con le sue batterie di Rakete e poi alle battaglie di Goito, Curtatone e Montanara, Vicenza e Custoza. Nel 1849 partecipa poi alle battaglie di Mortara e Novara guadagnandosi nel corso delle operazioni del biennio 1848-1849 ben sessantuno medaglie al valor militare.

Nel 1859, con lo scoppio della Seconda guerra d’Indipendenza, il reggimento viene diviso tra il IV e il XV Corpo d’Armata. Esso prende parte alla campagna ma non verrà impegnato in combattimento. Nel 1866 però, il Reggimento (“Ritter von Hauslab” a partire dal 1854) dopo aver ricevuto in dotazione i nuovi Cannoni modello 1863, viene inviato al gran completo nel corpo d’armata del feldmaresciallo Festetics de Tolna e combatte valorosamente fino all’ultimo insieme a gran parte dell’Artiglieria Austriaca, votato al sacrificio per evitare la completa distruzione dell’Armata di Benedeck nel disastro di Sadowa.

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